"I GRANT YOU REFUGE"

Mostra fotografica collettiva e diffusa frutto del lavoro di sei fotografi palestinesi che con coraggio ed esperienza hanno deciso di testimoniare le atrocità che avvengono ogni giorno nella Striscia di Gaza.
Mostra: 19/07/2025 > 07/09/2025
Sede: L'Arca


“I GRANT YOU REFUGE”
è una mostra fotografica collettiva e diffusa che accende i riflettori sulle condizioni di vita della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, documentando le atrocità e le sofferenze vissute quotidianamente, spesso ignorate dal racconto dei media occidentali. Attraverso le immagini potenti e toccanti di sei fotoreporter palestinesi – Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Ashtawy e Jehad Al-Sharafi – l’esposizione restituisce uno sguardo diretto, umano e autentico sulla realtà di un conflitto che sta cancellando intere generazioni.


Il titolo della mostra trae ispirazione dall’omonima poesia della scrittrice e poetessa Hiba Abu Nada, uccisa il 20 ottobre 2023 durante un bombardamento nella sua casa di Khan Yunis, nel sud di Gaza. Le sue parole, come gli scatti esposti, sono testimonianza viva di un popolo che, nonostante la devastazione, continua a resistere e a esistere.


“Vi concedo rifugio“ – I Grant You Refuge

di Hiba Abu Nada (poetessa e romanziera palestinese)

tradotta in inglese da Huda Fakhreddine. Link all’originale inglese:  

https://proteanmag.com/2023/11/03/i-grant-you-refuge/ 

1.

Vi concedo rifugio

nell’invocazione e nella preghiera.

Benedico il quartiere e il minareto

per proteggerli dal razzo

nel momento in cui

ci sarà il comando di un generale

che lo lancerà in un raid.

_

Concedo a te rifugio, e ai bambini

che cambino il corso del razzo

prima che atterri sui loro sorrisi.

2.

Concedo a te rifugio, e ai bambini

che dormono come pulcini nel nido.

Non camminano verso i loro sogni nel sonno.

Sanno che la morte si nasconde fuori casa.

Le lacrime delle loro madri sono ora colombe

che seguono, trascinandosi, le bare dei propri figli.

3.

Concedo rifugio al padre

che tiene in piedi la casa

quando si piega sotto le bombe.

Egli implora nel momento della morte:

“Abbi pietà. Risparmiami ancora un po’.

Per la loro salvezza ho imparato ad amare la mia vita.

Concedi loro una morte bella come loro stessi sono”

4.

Ti concedo rifugio

dal dolore e dalla morte

rifugio nella gloria del nostro assedio

dentro, nel ventre della balena.

Ogni bomba che cade sulle nostre strade

chiama Dio, esaltandolo.

Pregano per le moschee e le case.

E ad ogni bombardamento che avviene al Nord

una supplica a Sud si innalza.

5.

Ti concedo rifugio

dal dolore e dalla sofferenza.

Con parole di scrittura sacra

proteggo le arance dal pungiglione del fosforo

e le ombre delle nuvole dal nero dello smog.

Ti concedo rifugio

nella polvere che piano svanirà

e coloro che si innamorarono e morirono assieme

un giorno potranno tornare a ridere.

 

Ogni immagine catturata dai sei fotografi è molto più di un semplice fotogramma: è un frammento di verità, un battito di vita, un grido contro l’indifferenza. Questi professionisti, testimoni oculari del conflitto, vivono e lavorano nella Striscia di Gaza, rischiando ogni giorno la propria vita per raccontare quella degli altri. Non documentano solo la distruzione, ma anche lo spirito inflessibile del popolo palestinese: i bambini che giocano tra le macerie, la forza silenziosa delle madri, la tenacia di una comunità che si rifiuta di essere spezzata. Ogni clic della loro macchina fotografica potrebbe essere l’ultimo, eppure continuano, con coraggio e dedizione, perché credono nel potere della verità e della memoria.


Prodotta dal Comune di Ravenna nell’ambito del Festival delle Culture 2025 - Oltre il Conflitto, la mostra sarà ospitata a Teramo dal 19 luglio al 7 settembre 2025, presso le sale dell’ARCA, della Pinacoteca Civica e dell’ufficio IAT, con l’inaugurazione prevista per il 18 luglio alle ore 18:00 in largo San Matteo, alla presenza delle istituzioni e con l’intervento del professor Guido Saraceni.


Curata dal fotografo e filmmaker Paolo Patruno, l’esposizione è organizzata dal Comune di Teramo con il patrocinio di ANCI, del Consiglio regionale d’Abruzzo, della Provincia di Teramo e dell’Università degli Studi di Teramo. La decisione di ospitare la mostra nasce, come afferma il Sindaco Gianguido D’Alberto, dalla volontà di "mettere tutti di fronte alla drammaticità di un conflitto che sta cancellando intere generazioni e di una situazione che possiamo senza tema di smentita definire inumana".

Paolo Patruno curatore

Paolo Patruno è fotografo e regista freelance di documentari sociali. Ha viaggiato in tutta l’Africa per più di dieci anni, documentando temi globali, tra cui l’assistenza sanitaria, i diritti umani, l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile. Dal 2011 lavora a un progetto a lungo termine chiamato “BIRTH IS A DREAM”, che mira a documentare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute delle madri in Africa, anche nei Paesi sviluppati/industrializzati. È stato pubblicato da The Huffington Post, VANITY FAIR, Daily Mail, REFINERY29 e altre rinomate pubblicazioni. Il suo lavoro è stato premiato a livello internazionale.

www.paolopatrunophoto.org  

www.birthisadream.org 


Oltre alle fotografie, saranno esposti anche alcuni disegni realizzati da bambini e bambine di Gaza all’interno del progetto HeART of Gaza. Purtroppo alcuni dei piccoli artisti non sono sopravvissuti al conflitto. Un elemento che aggiunge ulteriore profondità emotiva e significato alla mostra.

HeART of Gaza è un’iniziativa che presenta disegni realizzati da bambini che vivono nella Striscia di Gaza che offrono uno sguardo sul loro mondo e le loro esperienze durante il conflitto. La mostra itinerante, nata dalla collaborazione tra Mohammed Timraz e Féile Butler, mira a sensibilizzare sul conflitto attraverso l’arte dei bambini a sostenere la comunità di Gaza attraverso il progetto “We are not alone”. L’iniziativa raccoglie disegni realizzati da bambini di età compresa tra i 3 e i 17 anni che hanno vissuto l’orrore della guerra e della perdita. I bambini hanno creato i loro disegni in una “tenda degli artisti” allestita a Deir Al-Balah dove hanno potuto esprimere le loro emozioni e i loro traumi. La mostra è stata presentata in diverse città italiane, tra cui Milano, Ancona, Ravenna. L’obiettivo è sensibilizzare sull’impatto della guerra sui bambini di Gaza, mostrando il loro dolore e le loro speranze, e sostenere la comunità locale attraverso aiuti concreti.


Fin dal giorno dell’inaugurazione, l’iniziativa sarà accompagnata da un ricco programma di eventi collaterali in collaborazione con il SAI di Teramo, le cooperative Medihospes, Amnesty International, Emergency, CGIL e il Patto per la Lettura, a sostegno della promozione dei diritti umani e della cultura della pace. 

BIO DEI FOTOGRAFI

Shadi Al-Tabatibi

Shadi Al-Tabatibi è un fotografo professionista di Gaza con una vasta esperienza in fotografia dal 2013. La sua passione per la fotografia è iniziata quando ha acquistato una macchina fotografica con i suoi risparmi e da allora questa passione si è trasformata in una carriera piena di successi. Shadi inizialmente si è concentrato sull’obiettivo di catturare la bellezza di Gaza City, la vita della sua gente. In seguito si è lanciato nel fotogiornalismo, combinando abilmente fotografia e videografia.
Nel 2020, Shadi si è specializzato nella fotografia con droni, mostrando la bellezza della città da angolazioni nuove e innovative e mostrando tutta la sua abilità nel coprire grandi eventi. Il suo lavoro è stato riconosciuto da prestigiose agenzie internazionali. Oltre alla sua carriera di fotografo, Shadi ha partecipato a numerosi concorsi locali e internazionali, dimostrando il valore e l’impatto del suo lavoro nell’arena artistica. Il suo lavoro è caratterizzato da uno stile unico che combina visione creativa e precisione tecnica, che mettono in luce la sua capacità di trasmettere storie visive ed esperienze umane in modo potente e toccante.

Per sostenere il lavoro di Shadi Al-Tabatibi clicca su questo link: https://gofund.me/d90feb38 

 

Mahdy Zourob

Mahdy Zourob è un fotoreporter di Gaza City. Ha studiato media e comunicazione di massa all’Università di Al-Azhar. Ha partecipato a numerose mostre locali e ha preso parte al concorso di fotografia e blogging del Comitato Internazionale della Croce Rossa, “Light in the Darkness”. Ha una grande passione per la fotografia di cibo, natura e automobili. In seguito all’invasione militare nella Striscia di Gaza, si è dedicato alla documentazione delle sofferenze e delle violazioni che il popolo palestinese deve affrontare, tra cui politiche di fame, uccisioni, distruzione e sfollamento di civili innocenti. Mahdy ha lavorato alla creazione di storie fotogiornalistiche e alla loro condivisione attraverso diverse piattaforme internazionali.

 

 

Saeed Mohammed Jaras

Saeed Mohammed Jaras è un fotoreporter di Gaza City. Ha seguito il conflitto in corso dal 7 ottobre fino a oggi. Ha lavorato come fotografo per più di un’agenzia locale e internazionale, tra cui la Middle East Photography Agency. Saeed è stato ferito più volte durante il suo lavoro giornalistico. In particolare è stato colpito al piede e a un ginocchio il 31 marzo 2024, quando un missile è stato sparato contro una tenda accanto a quella dei giornalisti. In quel momento, la sua attrezzatura fotografica e il suo computer portatile sono stati danneggiati e ha pensato che non sarebbe stato in grado di completare la sua carriera giornalistica e professionale nel mondo del fotogiornalismo. Nonostante il piede ferito e l’attrezzatura distrutta ha continuato il suo lavoro giornalistico, sfidando tutte le circostanze difficili. Saeed spera che la pace e la stabilità prevalgano e la situazione volga al meglio.

Per sostenere il lavoro di Saeed Mohammed Jaras clicca su questo link: https://gofund.me/d893d476

 

Mohammed Hajjar

Mohammed Hajjar è un fotografo e giornalista originario della Striscia di Gaza, ha vinto molti premi a livello locale e internazionale e lavora come freelance con giornali e agenzie di stampa dal 2007. Ha seguito tutti gli eventi a Gaza e il conflitto palestinese/israeliano.

Per sostenere il lavoro di Mohammed Hajjar clicca su questo link: https://gofund.me/0cc83adf

 

 

Omar Naaman Ashtawi

Omar Ashtawy è un fotoreporter che vive nella Striscia di Gaza. Da tre anni è impegnato nella documentazione di tutte le fasi del conflitto israelo-palestinese e in particolare si è impegnato nel raccontare gli eventi in corso. Ha lavorato come fotografo dello staff per APA Images, concentrandosi per restituire una narrazione “d’impatto” per rappresentare la complessità presente in questa regione. Inoltre, ha lavorato come freelance per la German Press Agency e Reuters, contribuendo a una vasta gamma di progetti. Il suo lavoro mira a far luce sulle realtà della vita a Gaza e sulle implicazioni più ampie del conflitto.

Per sostenere il lavoro di Omar Ashtawy clicca su questo link: https://gofund.me/adb157db

 

 

Jehad Al-Sharafi

Jehad Al-Sharafi è un fotoreporter e operatore umanitario che vive attualmente a Gaza, affrontando grandi difficoltà a causa della guerra in corso da oltre un anno. Ha collaborato con diverse organizzazioni internazionali, cercando di catturare la sofferenza delle persone e la realtà della vita sotto continui bombardamenti e pericoli. E’ stato personalmente esposto più volte ai bombardamenti e ha perso la maggior parte della sua attrezzatura fotografica, con conseguenze significative sul suo lavoro.
Il messaggio di Jehad al mondo è: “Fermate l’uccisione di donne e bambini, fermate la guerra”.

Per sostenere il lavoro di Jehad Al-Sharafi clicca su questo link: https://gofund.me/f5e0774c