“Terzo Paesaggio” di Pino Monaco
L'opera di Pino Monaco si colloca nell'alveo della fotografia di paesaggio, genere che solo a partire dagli anni '30 del Novecento ha raggiunto una sua identità specifica con l'opera dei grandi maestri americani.Presso la sede de L'Arca - laboratorio per le arti contemporanee di Teramo, dal 10 maggio al 7 giugno 2025, sarà esposta la mostra fotografica “Terzo Paesaggio” di Pino Monaco. La mostra pone la nostra attenzione sui temi della natura, del paesaggio e dei processi di trasformazione ambientale, con un focus sui “luoghi residuali”, interpretati come spazi di biodiversità, di nuova vitalità e inaspettata bellezza. Si compone di 22 opere stampate su carta cotone 100%. La visita è arricchita da una video-intervista all’artista, incentrata sui temi e sulle motivazioni che hanno guidato la ricerca fotografica dell'artista. La mostra sarà articolata su quattro sale espositive più la sala video-conferenze, destinata alla proiezione multimediale.
Terzo Paesaggio, frammento estetico ed etico di una coscienza collettiva di Manuela Valleriani (estratto catalogo mostra)
"L'opera di Pino Monaco si colloca nell'alveo della fotografia di paesaggio, genere che solo a partire dagli anni '30 del Novecento ha raggiunto una sua identità specifica con l'opera dei grandi maestri americani. Inizialmente la raffigurazione di questo "pezzo di natura", come lo definisce il sociologo Simmel, è costituita da vedute paesaggistiche urbane e rurali, tanto che alla fine del XIX secolo si forma la corrente pittorialista, allo scopo di elevare la fotografia al livello artistico della pittura o della scultura. Il progresso tecnologico e la ricerca sperimentale portano nel corso del Novecento alla creazione di suggestivi paesaggi fotografici in bianco e nero, come quelli di Edward Weston, Ansel Adams, Bill Brandt e Michael Kenna. In Italia altri artisti aprono la strada a una visione nuova nella rappresentazione del genere: le opere di Gabriele Basilico raccontano i mutamenti urbani e la complessità dei grandi spazi architettonici; gli scatti di Franco Fontana tingono il paesaggio di un cromatismo acceso tra astratto e realtà, mentre Luigi Ghirri mette in scena paesaggi sospesi.
La fotografia di paesaggio non è semplice registrazione di ciò che si osserva in determinate condizioni, ma costruzione, ovvero qualcosa di diverso da ciò che vedono i nostri occhi: la camera taglia, stabilisce limiti, decide cosa includere e cosa escludere, e la scelta non è mai casuale. Nell'era contemporanea la cultura fotografica è chiamata a nuove sfide: riflettere su se stessa e rinunciare alla documentazione per assumere una rinnovata originalità. I significati allora si sovrappongono alle immagini, queste ultime suggeriscono collegamenti, richiamano una poetica propria, offrono stati visivi emozionali. E a partire dal secondo dopoguerra che viene definita l'estetica dell'atto fotografico, una concezione della fotografia filtrata attraverso conoscenze che vanno oltre il medium stesso, con stimoli provenienti al di fuori della tradizione visiva consolidata. Si pongono così le basi di un salto di qualità, verso una coscienza colta in cui il "punctum", come lo definisce Barthes, ovvero ciò che ci coinvolge in uno scatto, è fonte di nuove sperimentazioni, proiettandoci nella sola dimensione del 'sentire.
Ritroviamo tali aspetti nell'ultimo lavoro del fotografo Pino Monaco, appositamente ideato per un allestimento all'interno di ampi spazi espositivi. Nelle sue opere di grande formato l'artista raffigura un aspetto peculiare del paesaggio incontaminato d'Abruzzo, colto al variare della luce in diversi momenti del giorno. Si tratta del cosiddetto "Terzo paesaggio", secondo la definizione del paesaggista e scrittore francese Gilles Clément, la cui raffigurazione è incentrata sui "residui" derivati dall'abbandono dell' attività umana (agricola, industriale, urbana, turistica). "Spazi indecisi", sui quali è difficile posare un nome, che costituiscono un insieme non appartenente né al territorio dell'ombra né a quello della luce."
La preview stampa è prevista per venerdì 9 Maggio alle ore 10.00, mentre il vernissage si svolgerà sabato 10 Maggio alle ore 18:00.
Durante tutto il periodo della mostra vi saranno degli eventi aggiuntivi, che arricchiranno la mostra:
- 14 maggio, ore 18:00: intervento di Domenico Cornacchia, scrittore;
- 23 maggio, ore 18:00: incontro a cura del WWF Teramo;
- 30 maggio, ore 10:30: intervento con l’Istituto Agrario di Teramo;
- 4 giugno, ore 18:00: conferenza dell’ingegnere Paolo Siviero.